Nanoplastiche nelle bottiglie d’acqua: un pericolo per la salute umana
“Alcuni ricercatori della Columbia University hanno misurato per la prima volta la concentrazione di nanoplastiche all’interno delle bottiglie d’acqua di 3 marche diverse”
Il problema dell’inquinamento da microplastiche delle acque marine e dei bacini di acqua dolce è ormai noto da tempo ed è un problema sempre più urgente per i rischi ambientali e per la salute di tutte le specie viventi. Nonostante ci siano preoccupazioni sugli effetti a lungo termine dell’esposizione da microplastiche, le nanoplastiche possono rappresentare un rischio ancora maggiore per la salute umana a causa delle loro dimensioni nanometriche. È stato già osservato in studi precedenti (riportati nel report pubblicato nel febbraio 2023 dalla Commissione Europea) che proprio a causa delle loro dimensioni ridotte, le nanoplastiche sono in grado di attraversare le barriere biologiche ed accumularsi all’interno dell’organismo causando risposte infiammatorie, stress ossidativi ed effetti citotossici.
I danni causati dalla presenza di micro e nano plastiche sono direttamente collegati alla loro concentrazione, tuttavia, mentre è possibile studiare la concentrazione delle microplastiche con tecniche tradizionali come la spettroscopia Raman, a causa della difficoltà nella rilevazione di particelle di plastica di dimensioni nanometriche, fino ad ora non sono ancora stati pubblicati studi quantitativi sulla loro concentrazione.
Lo studio condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Chimica della Columbia University ha permesso di misurare la concentrazione di nanoplastiche contenute all’interno di 3 diversi marchi di bottiglie d’acqua. Nelle bottiglie esaminate è stata misurata una quantità fino a 400000 particelle di plastica per litro, di cui il 90% sono nanoplastiche.
Inevitabilmente, una concentrazione così elevata di nanoplastiche all’interno dell’acqua che beviamo solleva una seria preoccupazione per la salute umana. Affrontare questo problema richiede quindi sforzi congiunti a livello globale e solo tramite azioni concrete e la consapevolezza di un problema di cui ancora non sappiamo gli effetti a lungo termine che può provocare, possiamo sperare di preservare la salute di tutti gli essere viventi e del nostro pianeta.